Questa razza, che discende da antichi segugi che” cacciavano a vista ” introdotti in Italia dai Fenici, incrociati poi con altre razze italiane, è stato e rimane uno dei cani più apprezzati nella caccia con cani da seguita. Forte e costruito solidamente, il Segugio italiano ha un muso lungo affilato verso il tartufo che risulta divergente rispetto al cranio, la coda ha la caratteristica forma di scimitarra, le orecchie sono lunghe, inserite basse sul cranio con la punta leggermente volta all’interno.
Tra i i cani da seguita il Segugio italiano è il più bello, il più efficiente,il più adatto ai nostri territori ed alle nostre esigenze venatorie. Oltre alla bellezza e all’eleganza, l’intelligenza, il fiuto finissimo, la velocità e la coesione con la muta sono le sue armi migliori.
Il Segugio italiano si presenta in due verità a pelo raso e a pelo forte, che non si differiscono soltanto per la varietà del mantello. Quello a pelo raso mostra con maggiore evidenza la cesellatura del muso e la muscolatura ed è più scattante ed aggressivo; il mantello è corto, denso, aderente al corpo. Quello a pelo forte e adatto agli ambienti folti e ad un clima freddo, è più riflessivo e la voce è meno squillante.Il colore può essere fulvo o nero focato per entrambi.
Ma sapevi che i cani si preoccupano di quello che diciamo e di come lo diciamo?
Il Segugio italiano e’ molto più intelligente di quanto pensiamo
Un gruppo di ricerca ungherese ha recentemente pubblicato un studio per indagare su come il cervello dei cani elabora il linguaggio. I risultati sono sorprendenti! Hanno dimostrato che il cervello dei cani è molto più simile al cervello umano di quanto si pensasse in precedenza.
Infatti, il cervello umano elabora la parola in due modi. Il lato sinistro del cervello si concentra sul significato della parola, mentre il lato destro del cervello si concentra sull’intonazione, o sull’ascesa e la caduta e sul tono della voce. Il cervello umano analizza separatamente il significato e l’intonazione delle parole, quindi analizza entrambi insieme per un’ulteriore comprensione.
Il cervello dei cani fa esattamente la stessa cosa. “I nostri risultati suggeriscono che anche i cani possono fare tutto questo, e usano meccanismi cerebrali molto simili”, ha detto il ricercatore Attila Andics del Dipartimento di Etologia e MTA-ELTE Comparative Ethology Research Group di Budapest.
Ciò significa che i cani che crescono in una famiglia prolissa capiscono molto di ciò che viene detto. Suggerisce anche che i cani hanno la capacità di imparare molto di più dei tipici comandi domestici “resta”, “siediti” e “zampa”.
Per misurare l’attività cerebrale nei cani, diversi cuccioli sono stati addestrati a “giacere completamente immobili in uno scanner cerebrale”. Questa tecnologia non invasiva (!) ha permesso ai ricercatori di analizzare l’attività cerebrale del cane in risposta a segnali e comandi verbali.
Immaginate quanto più i nostri cani ci capirebbero se imparassero più comandi e frasi verbali!